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Saltano i tagli del gasolio agricolo

Su ilsole24ore.it (articolo di A. Capparelli) una notizia sul gasolio agricolo, 
con impatti anche in apicoltura. Per verificare l'effettiva applicazione
e le eventuali ricadute positive è opportuno conoscere, verificare e valutare. 
Informazione di servizio. E ora sotto la lente di tutti. 
La burocrazia si combatte anche così.

ROMA La burocrazia, sempre messa sotto accusa, a volte regala anche qualche piacevole sorpresa. È il caso del gasolio agricolo, un’agevolazione che per i produttori vale oltre 900 milioni. Con le leggi di Stabilità degli ultimi anni (esclusa quella del 2016) sono state sforbiciate le assegnazioni e a regime quest’anno la flessione è arrivata al 23%. Il decreto che stabilisce i quantitativi di litri per ciascuna coltivazione (le tabelle ettaro-coltura), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 49, teneva infatti conto dei tagli. Ma, il giorno successivo (Gazzetta Ufficiale n. 50), nelle tabelle sono spuntate nuove coltivazioni e litri maggiorati.

Due decreti in due giorni e comunque in ritardo (a marzo), mentre le richieste per le assegnazioni vanno presentate alle Regioni in gennaio. Vediamo qualche esempio. Per i lavori preparatori dei cereali autunno-vernini, il primo decreto assegnava 62 litri a ettaro, mentre nel secondo decreto i litri sono saliti a 80. Per la concimazione, i quantitativi ad accisa ridotta passano da cinque a dieci litri. Aumenti anche per l’aratura-zappatura (da 46 a 70 litri) e per la semina (da 8 a 10). Stesso copione per pomodoro da industria e tabacco: in un giorno il carburante agevolato concesso ai lavori preparatori ha fatto un balzo da 62 a 80 litri. C’è stato anche un restyling delle tabelle con accorpamenti e «new entry». Ad esempio la fragola, che nel primo decreto era stata dimenticata. Rimodulazione per le serre, dove viene dettagliata l’applicazione nelle tre aree: lieve flessione al Nord (da 1,62 litri/metri cubi al mese a 1,5), da 0,85 a 1,2 al Centro, mentre alle serre del Sud e delle Isole vengono attribuiti 1,1 litri.

Non mancano alcune sorprese, come il debutto degli allevamenti degli ungulati e dei cani. Per questi ultimi sono previsti 5 litri a capo per il riscaldamento e 2 per pulizia e disinfezioni. Poi ci sono molluschi (1.600 litri a ettaro) e crostacei, senza dimenticare l’apicoltura, che incassa per il nomadismo apistico e la movimentazione delle arnie 10 litri per 100 arnie.

Un risultato positivo secondo Coldiretti. Confagricoltura invita invece alla cautela e sostiene che comunque i tagli del 23% ci saranno e dovranno essere effettuati dalle Regioni. Dai dubbi interpretativi appare evidente che sul tema del carburante agricolo la macchina si è inceppata e sembra che il Ministero stia lavorando a un terzo (definitivo) decreto.

fonte ilsole240re.it
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