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Patologie Apistiche? Ne abbiamo parlato con il dr. Formato!

Riceviamo da Christian Pilotti, di Api e Biodiversità di Terra di Lavoro

E’ appena terminato l’ottavo appuntamento del Corso Base di Apicoltura organizzato dall’Associazione Api e Biodiversità di Terra di Lavoro, in Campania. Si è tenuto, domenica 15 maggio, nel Comune di Pietravairano, nell’Alto Casertano, un comune che rappresenta il connubio perfetto, una vera scenografia teatrale naturale, con testimonianze storiche e con paesaggi naturali che hanno fatto da eco alla giornata dedicata agli apicoltori.

Questa volta, dopo l’appuntamento precedente, dedicato al tema del polline visto a 360° con Sergio D’agostino e Maria Rossana Bonfitto, il tema, forse quello più importante per l’apicoltura, oggetto di continui aggiornamenti, è stato quello delle “patologie apistiche”.

Il settore offre diversi esperti, spesso anche improvvisati, ma gli organizzatori hanno voluto puntare su uno dei massimi esperti italiani sul tema “patologie”, il dr. Giovanni Formato, Responsabile della U.O. Apicoltura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana. L’importante e delicato tema delle “avversità dell’alveare” è stato oggetto di un’ampia relazione del dr. Formato, come del resto era prevedibile, che è terminata con un ricco confronto con i numerosi apicoltori presenti in platea. Si è parlato tanto ed in particolare delle malattie di natura parassitaria e della loro classificazione.

Nella prima parte, in particolare, della varroatosi, dell’acariosi e per finire della situazione epidemiologica di  “Aethina tumida”.

La varroa – ha ricordato il dr. Giovanni Formato – è la patologia più importante per aspetti sanitari ed economici che rappresenta per gli apicoltori il nemico numero uno. Continua la convivenza con l’acaro varroa destructor in quanto ancora oggi, nonostante le ricerche, sono in corso diverse sperimentazioni di nuovi sistemi di lotta.

Indubbiamente combattere la varroa, implica oggi, trattamenti farmacologici “a calendario”, indispensabili per la sopravvivenza delle api. Continuano a registrarsi le problematiche legate  alla carenza di efficienti farmaci veterinari registrati, associazione con altre patologie, residui nei prodotti dell’alveare.

La seconda parte della mattinata è stata dedicata alle patologie di origine batterica, come la peste europea, dovuta al batterio “melissococcus pluton”, e la peste americana, dovuta al batterio sporigeno “paenibacillus larvae”, la più diffusa e grave malattia della covata.

In particolare, il dr. Formato si è soffermato su come riconoscere queste malattie, sui sintomi, la diffusione, la profilassi e cura delle patologie di origine batterica. Formato ha spiegato che è fondamentale saper diagnosticare precocemente queste patologie, perché tanto minori saranno i rischi di estensione del contagio alle altre famiglie. C’è, poi, da considerare che l’infestione da peste americana non avviene semplicemente perché un singolo batterio entra nella famiglia, ma si manifesta solo quando vengono introdotte milioni di spore.

Infine, Formato ha evidenziato un’opportunità per gli apicoltori che consiste nella possibilità di diagnosticare con certezza casi di patologie inviando, gratuitamente, campioni all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale.

Prossimo appuntamento, durante il quale si parlerà ancora di patologie apistiche, soprattutto con una giornata pratica in apiario, è il 23 luglio con un incontro periodico in apiario con apicoltori. Durante la giornata un ricercatore spagnolo, illustrerà gli aspetti relativi alla valutazione dell’infestazione delle malattie delle api, in particolare al monitoraggio sulla presenza di varroa e sulle tecniche di lotta alla varroa.

Secondo il Presidente dell’Associazione Api e Biodiversità – Antonio De Matteo –  ospitare esperti e ricercatori di questi livelli, conferma che il corso organizzato dalla ns. associazione è un corso che di base ha davvero poco, ma è molto molto di più. Il ricco programma, i temi trattati, i relatori autorevoli e la particolarità di durare una stagione apistica, con quindici appuntamenti, rende questo corso davvero speciale, un fantastico viaggio che tanto sta appassionando i partecipanti, professionisti e hobbisti.

Per concludere – sempre secondo De Matteo – vogliamo dare un consiglio agli apicoltori che si avviano a crescere nel settore: serve lavoro, umiltà e passione. L’apicoltura è una cosa seria, non c’è spazio per opportunisti e affaristi. Indubbiamente l’apicoltura rappresenta anche un’importante opportunità, una possibile fonte di reddito soprattutto per i giovani che hanno quasi smesso di sognare. Per questo siamo ancora più responsabili di non offrire false speranze, ma invece proponiamo sinceri e giusti consigli, frenando chi vuole realizzare tutto, soprattutto chi è all’inizio, subito ed in poco tempo. Imparare il mestiere dell’apicoltore, l’allevatore di api, richiede dedizione, costanza e voglia di imparare con umiltà e sacrificio. La nostra Associazione, che punta molto sulla formazione e sull’aggiornamento professionale, è il terreno giusto per chi vuole crescere perché, oltre a mettere a disposizione iniziative e strumenti, mettiamo al “centro” sempre e solo gli interessi di tutti, il vero bene comune”.

Prossima tappa il 28 maggio, il nono appuntamento, con una giornata dedicata alla produzione di pappa reale che si terrà dalle ore 9 alle ore 13,00 nel Comune di Roccaromana, presso l’apiario didattico dell’Associazione Api e Biodiversità di Terra di Lavoro, appena inaugurato dal Presidente ANAI, Sergio D’Agostino.

Ci saranno due importanti momenti. Uno che riguarderà gli aspetti teorici in aula e il secondo riguarderà gli aspetti pratici in apiario, con una prova di produzione di pappa reale. Anche per questo appuntamento, si è puntato alla qualità dei relatori in grado di stupire con il loro sapere e con la loro esperienza i numerosi partecipanti e diversi veterinari presenti.

Curerà l’intera giornata, infatti, Carmine Rippa, apicoltore da oltre trent’anni, dell’Azienda Rippa e socio COPAIT. Azienda specializzata nella produzione di pappa reale italiana. Carime Rippa è considerato da molti un vero maestro della produzione di pappa e stupirà gli apicoltori con una prova in apiario con una produzione di pappa reale ad hoc.

di Christian Pilotti

una foto gallery dell’incontro

in alto in evidenza una foto tratta dal sito ujbee.com 
"A single small hive beetle (Aethina tumida) larva was observed."
Apinsieme
Quelli che vogliono far volare insieme le Api

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