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Progetto Miglioramento Territoriale della Ligustica

Oggi, mercoledì 18 maggio 2016, alle ore 11,00, presso la sala Conferenze della sede regionale del Corpo Forestale dello Stato, cui ha assistito una numerosa platea, si è tenuto un Convegno di notevole rilevanza. Il Tema? Sul Progetto provinciale di: “Miglioramento territoriale della Ligustica”. Finalmente un’iniziativa in favore della nostra ape, la Ligustica, di cui tutti parlano ma di cui ben pochi si occupano. Un plauso va rivolto a Rinaldo Amorosi, presidente dell’Associazione Apicoltori dell’Alto Lazio (AAAL),  che ha nel suo DNA la tutela dell’Apis mellifera ligustica, non a caso è un principio sancito nello statuto sociale dell’Associazione. Per centrare l’obiettivo, l’AAAL, ha costituito i Gruppi di Miglioramento Territoriale della Ligustica (GTML), distribuiti su tutto il territorio d’intervento dell’associazione, la provincia di Rieti.

I GTML sono attualmente quattro (Sabina Romana, Reatino, Velino e Cicolano).

Il progetto non si è dato limiti temporali e, partendo dalla formazione e dal coordinamento degli apicoltori aderenti, si pone finalità ben precise:

  • Difendere l’Apis mellifera ligustica autoctona e, eventualmente riscontrate le condizioni, definire scientificamente una propria popolazione locale.
  • Accrescere le capacità professionali apistiche dei soci appartenenti ai Gruppi di Miglioramento Territoriale della Ligustica.
  • Ricreare, mantenere e tutelare un ambiente provinciale dove sia normale che le api nascano di razza Apis mellifera ligustica.
  • Sviluppare un miglioramento del patrimonio genetico di Apis mellifera ligustica.

Di rilievo che non ci siano finalità commerciali e che non si miri a creare rivenditori di api, ma a dare un gruppo di apicoltori autonomi dal punto di vista dell’allevamento e capaci di conservare e diffondere la nostra Apis mellifera ligustica, selezionando gli ecotipi regionali. Tra i relatori c’era Tiziano Gardi, professore aggregato, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia, referente scientifico del Progetto. Gardi ha ribadito che è d’obbligo preservare la Ligustica, facendo in modo che l’apicoltore diventi un testimone dell’apicultura. Troppi ibridi hanno invaso l’Italia e occorre ritornare alle origini, coniugando Apicoltura e Agricoltura. Ha assicurato tutta la sua assistenza scientifica perché ciò avvenga. E Gardi è uno che le promesse le mantiene. Luigi Russo, direttore della Riserva Naturale Regionale dei Monti Navegna e Cervia, totalmente impegnato nell’iniziativa, ha ribadito che farà l’impossibile per la conservazione dell’Apicoltura sul territorio e all’interno della Riserva naturale che dirige, attraverso la conservazione dell’Apis mellifera ligustica che è corretto definire l’Ape italica. Evidente l’impegno dei territori e delle riserve naturali per salvare la razza di ape italiana. Un esempio, il suo, di impegno concreto a tutti i livelli: normativo, degli enti locali, delle comunità locali, degli apicoltori.

I lavori si sono chiusi con un interessantissimo e nutrito dibattito. Sì, Amorosi ha ragione, occorre arrivare alla certificazione della vera Ligustica: la sua associazione già lo fa. Per quanto ci riguarda, noi di Apinsieme, Rivista Nazionale di Apicoltura, riteniamo che ce la farà. In bocca al lupo

Massimo Ilari ed Enrico Pasini

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Apinsieme
Quelli che vogliono far volare insieme le Api

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