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Le Monde: l’utilizzo degli insettici “killer di api” è sempre in forte crescita

Vi proponiamo la traduzione di questo articolo comparso su Le Monde del 27 maggio
La foto è tratta dal sito humanite.fr (foto AFP)

L’utilizzo degli insettici “killer di api” è sempre in forte crescita

Gli Apicoltori francesi sono tutti a bocca aperta: la moratoria europea su alcuni usi di neonicotinoidi non sembra essere stata applicata.

Al contrario: dalla sua istituzione nel 2013, l’uso di questi insetticidi, responsabili della moria delle api e degli impollinatori selvatici (api, farfalle, ecc), è esploso.

E’ il risultato  principale che emerge analizzando le  informazioni statistiche che l’Unione Nazionale di Apicoltura Francese (UNAF) ha ottenuto, lo scorso 26 maggio, rivolgendosi alla Commissione per l’Accesso ai Documenti Amministrativi (CADA), in assenza di risposte del Ministero delle Politiche Agricole, Agroalimentare e Forestale.

“Secondo questi dati, i quantitativi dei primi cinque “KILLER DELLE API” venduti in Francia (acetamiprid, clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid, thiacloprid) sono passati  da 387 tonnellate nel 2013 a 508 tonnellate nel 2014. Un aumento del 31 % in un anno, nonostante la moratoria. Per quanto riguarda i dati 2015 non sono disponibili. Abbiamo scritto due volte al Ministero dell’Agricoltura per avere accesso a queste informazioni, dice l’ UNAF. Nessuna risposta, ci siamo quindi rivolti al CADA nel mese di febbraio, e  ci ha dato ragione fornendoci i dati.

Eludere i divieti
Alcune molecole sottoposte a restrizioni con la   moratoria imposta da Bruxelles nel 2013, hanno visto effettivamente calarne l’uso nel 2014, ma altre sono aumentate sensibilmente.

L’Imidacloprid, una delle molecole più tossiche per le api da miele, ha superato il 36%, nonostante la moratoria.

Al Ministero relativizzano questo aumento, spiegando che “su molecole il cui tonnellaggio totale è circoscritto, piccoli aumenti possono portare ad aumenti di percentuali che possono sembrare alti.

Inoltre, aggiunge sostanzialmente Rue de Varenne (il Ministero ndr) , non è il quantitativo che misura l’intensità dell’uso di pesticidi, ma il “numero di unità di dosi” (o Noud), che tiene conto sia del tonnellaggio di sostanze, ma anche della loro attività chimica (alcuni sono più efficaci di altri) e dell’estensione delle superfici trattate.

Il tonnellaggio di neonicotinoidi poteva aumentare, ma il Nuod diminuire?  “Il Nuod è più utile per confrontare l’uso di molecole la cui attività è diversa, ha detto il portavoce Francois Veillerette dell’Associazione Generazioni future. Quando viene utilizzato come una singola sostanza o una famiglia di sostanze, per la stessa categoria d’uso, i quantitativi aumentano al pari del Nuod “.

Gilles Lanio, Presidente della UNAF, non crede, nemmeno lui, che l’aumento del tonnellagio/quantità  di neonicotinoidi possa  essere associato ad una diminuzione del loro utilizzo:” Ci sono modi per aggirare i divieti alcuni usi di neonicotinoidi,“ha detto. Il divario tra la realtà e il discorso del ministro dell’Agricoltura [Stéphane Le Foll], che dice di essere un difensore delle api, è scioccante, dice Lanio. Quando siamo stati ricevuti al ministero, ci hanno  detto che gli agricoltori stanno facendo grandi sforzi e che la moria delle api è causata anche dalle nostre pratiche. I numeri e le statistiche mostrano che è completamente falso. Quanto alla   trasparenza, non c’è, nonostante le promesse.

Richieste non soddisfatte

Infatti, se UNAF ha ottenuto la trasmissione di dati più particolareggiati sull’evoluzione del tonnellaggio di ogni molecola, le altre sue richieste non sono state soddisfatte. L’associazione ha chiesto i dettagli dei trattamenti delle sementi, suddivisi per coltura e per  zone interessate. Invano.

Tutte le nostre richieste hanno ricevuto il parere favorevole del CADA, ma essendo questo solo consultivo, non abbiamo ottenuto questi dati,” dicono all’ UNAF. Al ministero ci hanno  risposto che la pubblicazione di tali informazioni può essere fatto solo dopo un lungo lavoro, al fine di garantire la riservatezza dei segreti commerciali  di operatori del settore. Se non otteniamo le informazioni, al pari di tutte quelle che ci hanno trasmesso, ci rivolgeremo al tribunale,” dicono dall’UNAF. E questo non è tutto.

UNAF ha anche chiesto al Ministero di fornire i documenti che attestino la posizione della Francia, a livello europeo, nei comitati tecnici tenutisi il 27 luglio e il 18 novembre 2015, nel corso dei quali  due nuovi insetticidi legati  ai neonicotinoidi  (il sulfoxaflor e il flupyradifurone) sono stati autorizzati in Europa.

La Francia ha  votato a favore o contro l’autorizzazione di queste nuove molecole? Le informazioni sono riservate.

La divulgazione, hanno spiegato senza ridere gli uffici del Ministero dell’Agricoltura al CADA, “minerebbe la conduzione della politica estera della Francia.” La CADA ci ha creduto parzialmente e ha dato un parere positivo per la pubblicazione di tali informazioni.

Se non otteniamo questa informazione, come tutte quelle che non sono state trasmesse, ci rivolgeremo al  tribunale,” affermano all’ UNAF.

Un’altra disputa sui neonicotinoidi è in corso, questa volta tra l’Assemblea nazionale (la Camera, ndr) e il Senato. Infatti, nel corso della seconda lettura del disegno di legge “per la riconquista della biodiversità, della natura e dei paesaggi”, il Senato ha respinto la misura di divieto totale di tutti i neonicotinoidi dal 2018, che i deputati dell’Assemblea (la camera ndr) avevano adottato.

Mercoledì [25 maggio], il comitato misto non è riuscito a conciliare le due posizioni, dice Delphine Batho, deputata socialista di Deux-Sèvres, co-autore dell’emendamento sui neonicotinoidi.  Il testo tornerà il 7 e 8 giugno presso la Camera, nella Commissione per lo sviluppo sostenibile.

♦ traduzione ep

 

Enrico Pasini
Un passato da esploratore del mondo ICT, dalla Olivetti alla Siemens, sino a Atos Italia. Dal 2012 nel mondo dell'apicoltura con la passione della Comunicazione e dei Social Network. "Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza" Dante Inferno XXVI

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