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Api da miele e insetticidi neonicotinoidi

Una parte della ricerca scientifica, negli ultimi anni, ha orientato i propri studi nell’individuazione di una possibile correlazione tra il declino degli impollinatori in generale e delle api da miele (Apis mellifera) in particolare, e insetticidi neonicotinoidi (e non solo). In queste ricerche ci si è concentrati, principalmente, sugli effetti relativi all’esposizione cronica, ovvero alla relazione tra api e colture trattate con questa tipologia di pesticidi. Pochi studi hanno verificato gli effetti e la presenza dei neonicotinoidi e di altri pesticidi su piante spontanee o selvatiche (non coltivate, non trattate) che, comunque, potrebbero venire a contatto con i principi attivi per effetto della deriva dei fitofarmaci.

Due ricercatori, Long e Krupke, in una recentissima ricerca intitolata “Non-cultivated plants present a season-long route of pesticide exposure for honey bees” (in fase di pubblicazione), hanno indagato questi aspetti. Lo studio citato trova che in un areale dominato da monocolture trattate con neonicotinoidi e non solo (nello specifico trattasi di coltivazioni di granoturco e soia), inclusi trattamenti delle sementi con neonicotinoidi, vi è una contaminazione dei pollini che non coinvolge solo queste coltivazioni ma si estende al resto della vegetazione.

Nello specifico, si registrano elevati livelli di contaminazione del polline con piretroidi utilizzati contro le zanzare e altri parassiti affini. Inoltre, il polline prelevato dalle bottinatrici considerate – sempre secondo lo studio – corrisponde solo per una piccola porzione al polline derivante dalle piante coltivate, mentre la principale fonte di foraggiamento per le api proviene da piante selvatiche (confermando quanto emerge già in altre osservazioni), ovvero dagli habitat naturali. Il che significa che i livelli elevati di pesticidi nel polline importato dalle api non derivano direttamente dalle monocolture e quindi dai trattamenti su di esse eseguiti, ma sono soprattutto il frutto di una lo deriva su fioriture spontanee, complicando così parecchio il quadro, ma, allo stesso tempo, suggerendo informazioni fondamentali sulle abitudini di foraggiamento delle api.

Luca Tufano

(foto wikipedia)

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