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L’editoriale di Marzo 2017

Il Progetto Apinsieme, Rivista Nazionale di Apicoltura, compie un anno.

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L’editoriale di Marzo 2017

Un anno nel quale abbiamo affrontato il tentativo di essere silenziati, tentativi di imitazione ma, soprattutto, una sfida nuova, fresca e libera per offrire un servizio a tutti gli apicoltori.
Nel nostro primo compleanno ci teniamo a ribadire i nostri punti fermi: libertà da eventuali diktat delle associazioni (crediamo non si verificheranno mai), indipendenza da finanziamenti che poi finiscono in mille rivoli e soprattutto assenza di pregiudizi nell’affrontare le tematiche che riguardano l’apicoltura. Per riprendere un concetto caro a Seneca abbiamo cercato di fare come le api che non si accontentano di succhiare il nettare da un solo fiore, vi abbiamo offerto prospettive nuove, opinioni di apicoltori provenienti da diverse parti del mondo, cercando di andare anche controcorrente e, naturalmente, continueremo su questa linea.
Nella nuova stagione vi presenteremo nuove rubriche in grado di offrirvi strumenti professionali per il miglioramento delle vostre competenze, approfondimenti che non troverete sulle altre riviste e novità editoriali della nostra casa editrice che mirano a elevare anche la consapevolezza culturale dell’apicoltura.

La recentissima pubblicazione “Le Api e Noi”, di Francesco Colafemmina, va proprio in questa direzione e rappresenta un unicum nel panorama editoriale italiano.
La ragione? Non è il solito manuale o diario di esperienze apistiche ma uno strumento indispensabile per comprendere l’importanza storica e culturale del mestiere di apicoltore e per offrire al settore “nuove” speranze che vanno al di là della retorica su pesticidi, varroa, o medie produttive.
Per avvalerci di un’espressione cara alla redazione il matrimonio fra Apicoltura e Apicultura s’ha da fare.
All’apicoltura occorrono nuovi orizzonti. Non possiamo continuare a trastullarci con un fai-da-te scriteriato e a trovarci imprigionati fra farmaci vietati e antibiotici. L’obiettivo primario? La difesa della qualità del Miele Italiano, delle grandi eccellenze del nostro territorio e della grande esperienza dei nostri grandi apicoltori nomadi.

Formazione è la parola d’ordine. Fare apicoltura non vuol dire fossilizzarsi su varroa e trattamenti ma partire dalle tecniche di conduzione dell’alveare, per garantire la qualità del proprio prodotto. Oltretutto l’Italia vanta standard produttivi tra i più elevati al mondo e di qui che dobbiamo partire per renderci conto che dobbiamo essere fieri del nostro settore, emarginare le mele marce ed essere sempre più coerenti con i valori dell’alveare.
Dunque, quella degli acaricidi illegali, o usati in maniera scriteriata, per non parlare degli antibiotici, è una scorciatoia inutile e dannosa per l’intero settore e spesso su questi temi impera un silenzio troppo assordante.
Silenzio che rischia di far dimenticare che si tratta di prodotti vietati e che l’alveare non è soltanto la “stalla” delle api ma è il luogo dove nasce un alimento perfetto e “naturale” che consigliamo in ogni fascia di età, compresi i bambini, vantandone l’assenza di manipolazioni, da piccolo chimico, da parte dell’uomo.

Eppoi, non vogliamo più sentire che ci sono tanti altri prodotti di largo consumo che li contengono: non è l’apicoltura che deve imitare questi comportamenti ma il contrario.
Buona stagione apistica a tutti.

La Redazione

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Apinsieme
Quelli che vogliono far volare insieme le Api

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