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“Le Api e Noi” su Veterinaria Italiana

Ringraziamo gli amici di Veterinaria Italiana, Rivista trimestrale di Sanità Pubblica Veterinaria, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, che nel numero di aprile-giugno 2017 [Veterinaria Italiana 53(2), pag. 179] hanno dato spazio al libro di Francesco Colafemmina, “Le Api e noi” (edizioni Apinsieme)

Cosa dicono?

Le Api e Noi è un “libriccino” di piccole dimensioni, ma dal grande peso specifico, con un’elegante copertina in cartoncino martellato e bandelle laterali che riporta l’opera del 1514 Cupido, ladro di miele di Albrecht Dürer, uno dei più autorevoli esponenti del Rinascimento tedesco. È il racconto della relazione ancestrale tra mondo dell’alveare e universo umano, attraverso le leggende, le tradizioni, le poesie, i trattati politici e filosofici. L’ha pubblicato Apinsieme, una nuova realtà editoriale interna al mondo apistico, editore anche della Rivista Nazionale di Apicoltura.VetIt_53_2_179
“L’apicoltore dismette per le sue ore con le api il linguaggio umano, ritorna a essere parte di un altro ordine, e questo lo rende più forte, più vivo, lo carica di energie uniche. E la natura, il dialogo silenzioso con le api, diventa la sua preghiera”, così scrive l’autore in questo breve saggio che affronta il ruolo dell’ape, dell’alveare e del miele nella storia, nella mitologia e nella letteratura con una prospettiva nuova.

Tra i temi trattati la lotta fra libertà e schiavitù rappresentata dall’opposizione tra il miele e lo zucchero nella storia e le più recenti acquisizioni della neurobiologia sull’intelligenza dell’ape, nel quadro di un mondo sempre più avvelenato dall’inquinamento e dai pesticidi che hanno portato al progressivo spopolamento degli alveari, quindi al preoccupante calo della produzione di miele.
Il classicista, saggista e apicoltore Francesco Colafemmina intreccia le proprie esperienze con quelle di intellettuali, alcuni anche apicoltori, del calibro di Seneca, Leone Tolstoj, Gabriele D’Annunzio, Samuel Beckett e Sylvia Plath, ricordandoci che le api custodiscono da sempre una duplice natura: quella saggia e razionale della loro società perfetta; quella emozionale e sensibile del piacer sublime della dolcezza. Un binomio così umano per dei piccoli insetti ronzanti da costituire ancora oggi un’inesauribile fonte di stupore.

 

Cosa aggiungere? nulla. Se non che, anche nel mondo dell’apicoltura, la trofallassi della conoscenza, il condividere, il mettere a fattor comune le esperienze, porta grande giovamento a tutti.

Se volete acquistare il libro potete ⇒ farlo qui

 

Apinsieme
Quelli che vogliono far volare insieme le Api

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