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Un 2016 da archiviare e dimenticare

Prendo spunto da un articolo comparso il 16 gennaio sulla Gazzetta di Reggio Emilia, dove la Confederazione Italiana Agricoltori, Il CONAPI e l’Osservatorio del Miele ci parlano di un 2016 annus horribilis dell’apicoltura italiana.

Sembra che quello appena trascorsa, secondo quanto riportato dalla Cia di Reggio, sia il peggiore anno degli ultimi 35 stando ai dati diffusi nei mesi scorsi da Conapi (Consorzio nazionale apicoltori) e dall’Osservatorio nazionale miele: «La raccolta è crollata del 70% in Piemonte, Lombardia, Veneto, Sicilia, dove si producono i due tipi di miele più diffusi, acacia e agrumi – secondo il presidente dell’Osservatorio Giancarlo Naldi – . La siccità dell’inverno e il maltempo della primavera hanno bloccato le api».

(fonte Gazzetta di Reggio)

Già da fine estate le antenne sparse nel territorio ci parlavano del grave fenomeno e nell’editoriale di novembre 2016 di Rivista Nazionale di Apicoltura (pagina 5) riportavamo:

“La tendenza negativa nell’anno 2016 non solo è stata confermata ma si è anche notevolmente aggravata, con cali di produzione che a livello nazionale sono attestati, mediamente, attorno al 50/60% in meno, toccando in alcuni areali punte dell’80%”

(leggi qui l’editoriale)

Continuiamo a ritenere che queste calamità si possono affrontare – e soprattutto risolvere – se in tutti prevale uno spirito di unione, se si è tutti meno legati ai particolarismi. Più inclini alla ricerca di soluzioni condivise attraverso il coinvolgimento dei diversi attori. Una massa critica, pesante, riconoscibile dalle Istituzioni per autorevolezza e capacità di incidere. Questo raccontiamo, a partire dalla nostra nascita (quasi un anno fa), anche nel numero di gennaio (per inciso, ci scusiamo con i nostri lettori e abbonati ma un problema di stampa sta rallentando la diffusione del numero. Qui il numero in pdf) sia con l’editoriale sia con l’intervista al deputato Massimiliano Bernini.

L’analisi della situazione attuale, disastrosa, richiede la massima concentrazione e sinergia e soprattutto interventi a difesa di un settore, di nicchia, ma fondamentale in termini di ecosostenibilità e di produzione agricola. Poco aiutano invece le statistiche (?) che escono con un ritardo di un anno e fotografano, con i dati della Commissione Europea, idilliaci miglioramenti 2015 su 2014.

 

Enrico Pasini
Un passato da esploratore del mondo ICT, dalla Olivetti alla Siemens, sino a Atos Italia. Dal 2012 nel mondo dell'apicoltura con la passione della Comunicazione e dei Social Network. "Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza" Dante Inferno XXVI

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