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API APICOLTORI AMBIENTE. EDITORIALE 2021-03

… se vogliamo salvare le Api e l’Ambiente, salviamo gli Apicoltori e le Apicoltrici, acquistando il Miele direttamente da loro. È la riscoperta del mercato corto. L’obiettivo, dunque, è quello di valorizzare il Miele Italiano, accrescerne la qualità, dare valore alle aziende che silenziosamente ogni giorno operano con passione

Tre A alle quali dovremmo aggiungere una C, che sta per Consumatore. Tre A che sono centrali per il futuro del pianeta Terra. Tre A di cui cerchiamo di liberarci con un’alzata di spalle. Eppure, correva il 29 giugno 2002 quando sul quotidiano La Repubblica comparve un pezzo di Adriano Sofri – Dove sono finite le api?

Il quotidiano Le Monde sta pubblicando reportage e commenti sulla scomparsa delle api. Senza intenzioni poetiche o profetiche, con una lingua diversa da quella che Pasolini impiegò nell’articolo delle lucciole… Mi si lasci dare una definizione di carattere poetico-letterario di quel fenomeno che è successo in Italia… Era il 1° febbraio del 1975. Pasolini commemorava la fine di un mondo. Le pagine di Le Monde hanno a che fare con la fine del mondo, e si scelgono a epigrafe una frase forte, attribuita (a torto, N.d.R.) a Einstein: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. L’allarme è sollevato da anni anche dai nostri apicultori. Della premura nuova per la genuinità e la tradizione, il miele è la quintessenza. Nostalgia: ci fu un tempo in cui il miele scorreva a fiumi. Fra le piante selvatiche francesi, dice il giornale, 22.000 dipendono per la riproduzione dall’impollinazione delle api. Ad ogni primavera un quarto degli alveari francesi – oggi sono un milione e 350.000 – per-de i suoi abitatori, facendo temere l’estinzione degli insetti. Responsabili principali, denunciano gli apicultori, sono i cosiddetti insetticidi “sistemici”.

Di lucciole ne ha parlato anche Sciascia. È uscito giusto quarantaquattro anni fa “L’affaire Moro”, il libro più esplosivo di Leonardo Sciascia, con un incipit talmente ipnotico da diventare memorabile:

Ieri sera, uscendo per una passeggiata, ho visto nella crepa di un muro una lucciola. Non ne vedevo, in questa campagna, da almeno quarant’anni: e perciò credetti dapprima si trattasse di uno schisto del gesso con cui erano state murate le pietre o di una scaglia di specchio; e che la luce della luna, ricamandosi tra le fronde, ne traesse quei riflessi verdastri. Non potevo subito pensare a un ritorno delle lucciole, dopo tanti anni che erano scomparse”.

Le lucciole, dunque, che Sciascia recuperava dalle pagine di Pasolini… Tre intellettuali tralasciano le loro tematiche tradizionali e improvvisamente si occupano di Api e Lucciole. Perché? Perché hanno capito che è d’obbligo ripensare il nostro approccio verso l’Ambiente e il nostro modello agricolo, un approccio che sta portando alla scomparsa di Api e lucciole. Avevano ragione? E sì, ce lo mostra la pandemia che sta cambiando la storia del mondo – in molti ne attribuiscono l’origine all’inquinamento ambientale – in questo ultimo anno e chissà quanto ancora durerà.
Noi di Apinsieme abbiamo raccolto il loro allarme da tempo e rilanciamo, aggiungendo all’Ambiente la valorizzazione del Miele Italiano di Qualità e il lavoro degli Apicoltori che lo producono, seguendo le Buone Pratiche Apistiche. Troppe ombre sui mieli che arrivano da altri paesi e che occupano troppo spazio sugli scaffali dei nostri supermercati e negozi.

Ecco allora che dedichiamo la copertina del numero di marzo alla Campagna – l’abbiamo lanciata lo scorso 26 gennaio – “Adotta un Apicoltore. Acquista Miele Italiano”.
In pratica, se vogliamo salvare le Api e l’Ambiente, salviamo gli Apicoltori e le Apicoltrici, acquistando il Miele direttamente da loro. È la riscoperta del mercato corto. L’obiettivo, dunque, è quello di valorizzare il Miele Italiano, accrescerne la qualità, dare valore alle aziende che silenziosamente ogni giorno operano con passione.
E non è tutto. Se volete personalizzare la locandina della Campagna non avete altro da fare che inviarci una vostra foto in attività, nel vostro apiario. La inseriremo nella locandina al posto della foto iniziale e vi invieremo il file che potrete stampare e usare per la commercializzazione del vostro prodotto. Ovviamente nella ▶ locandina ci sarà lo spazio anche per inserire il vostro timbro aziendale. Se avete storie da raccontare, esperienze da condividere scriveteci a info@apinsieme.it

Massimo Ilari, Enrico Pasini

La foto di apertura del post è di Apinsieme/Pasini, la foto della copertina di Marzo è di Lorusso/Fenner

Apinsieme
Quelli che vogliono far volare insieme le Api

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