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202109 editoriale: Una passione per l’ape e per l’ambiente

editoriale di Massimo Ilari

11 giugno 2021. È ricorso il decennale della scomparsa di Giorgio Celli, uno scienziato amico dell’Ambiente, delle Api… e dei Gatti. Ce lo hanno ricordato in tanti, prima con qualche timida lettera e poi con telefonate sempre più numerose. “Realizzate un Giornale di Apicoltura, l’avete conosciuto e allora chi meglio di voi potrebbe, eccetera”.

E sì, le cose stavano proprio così, ma Celli lo sentivamo ancora vivo. Dobbiamo dire che ci siamo emozionati a sentire quanto interesse ci fosse ancora intorno alla sua figura. Dopo qualche settimana abbiamo deciso di affidare il compito a Renzo Barbattini – l’ha conosciuto molto bene, ha lavorato a progetti comuni ed è da anni una colonna del giornale – e ai disegni di Davide, figlio di Celli.

Troverete il servizio a pagina 14 del numero che state per sfogliare.
“Mi piace riportare quanto Davide mi ha scritto” – ricorda Renzo Barbattini – “Mio padre credeva profondamente nella divulgazione scientifica. Purtroppo, malgrado fosse un critico d’arte molto conosciuto e rispettato, oltre che professore universitario s’intende, non sapeva disegnare, era una delle poche attività in cui non brillava, anzi diciamola tutta, era proprio negato, non riusciva ad andare oltre agli scarabocchi. Così chiedeva a me di illustrare i concetti che intendeva divulgare durante le sue conferenze. I miei disegni diventavano diapositive, manifesti, tabelloni museali e depliant”. Non potremo certo dimenticare che è stato un acceso protettore dell’ape e che ha lottato senza se e senza ma contro i pesticidi, che tanto male fanno alle api. Se non ci fosse stato il suo lavoro molte cose l’avremmo capite in ritardo.
Certo resta ancora molto da fare perché regna una sordità inspiegabile nei confronti dell’inquinamento ambientale, nonostante si susseguano i gridi di allarme. Il pericolo di non ritorno è concreto.


Siccome alla minaccia noi ci crediamo e sappiamo quanto la degenerazione dell’ambiente riguardi il Futuro dell’Ape non smettiamo di lottare perché le cose cambino. Si stanno alterando i pascoli delle api, i cambiamenti climatici incombono minacciosi. Qualcuno pronto a sottovalutare il pericolo c’è sempre e se ne esce con il più classico dei luoghi comuni “Le variazioni climatiche ci sono sempre state” e così vorrebbe mettere una pietra sulla questione.
E di quanto il pericolo sia grave ce lo raccontano diversi apicoltori che parlano di nutrizione forzata delle api per 10 mesi l’anno. Ci sembra una follia e se dovesse andare avanti non avrebbe più senso il mestiere di apicoltore. Del resto, già non mancano i piccoli apicoltori che hanno “cessato” l’attività e si sono messi a fare i trasportatori – i padroncini – con i mezzi che hanno a disposizione. Questo vi pare un successo? Non scherziamo!


Così a pagina 8 – nella Lente – pubblichiamo un servizio di Muzzarelli e Cortese (Slow Food) in cui si parla di salvare gli impollinatori attraverso modelli di rigenerazione ambientale. Vorremmo non dover mai ricordare questi decenni di monocolture e disastri ambientali ma vedere invece api sane e sazie, senza doverle più nutrire anche a maggio o ancora non dover più considerare come ‘bene comune e prezioso’, più del nostro stesso bene e della vita, qualcosa di così piccolo e apparentemente inutile come un’ape solo perché non esistono le condizioni ‘normali’ per la sua sopravvivenza. Infine ricordiamo che il prossimo 24 settembre 2021 si terrà il Climate Strike previsto in tutte le piazze italiane. L’obiettivo? La lotta climatica ma sotto la Lente finiranno anche cittadini e popolazioni.
Sarà, dicono gli attivisti, un modo per infondere coraggio e supportare le scelte giuste in vista della COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a novembre


Massimo Ilari


(illustrazione: particolare del disegno realizzato da Davide Celli rappresentante il padre Giorgio. Copertina libro “Come rami della grande quercia”)

Apinsieme
Quelli che vogliono far volare insieme le Api

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