L’editoriale di Aprile 2025: COSTRUIRE PONTI, NON DIVISIONI anteprima Editoriale by Apinsieme - 2025-05-012025-05-010 di Massimo Ilari, Enrico Pasini “Senza le Api in agricoltura non ci sarebbero raccolti degni di questo nome” afferma perentorio chi il mestiere di apicoltore lo fa con passione, conosce a fondo lo splendido insetto e si attiene ai dettami della Natura. Traducendo: “Senza Api non ci sarebbe agricoltura”. Ma c’è chi poco amante delle api risponde piccato: “Se gli agricoltori non piantassero i semi, le piante non crescerebbero”. È così che nascono le querelle e spesso non si trovano punti d’incontro. È chiaro che non bisogna sottovalutare il ruolo degli agricoltori, ma i prati, pascolo elettivo delle api, esprimono le loro fioriture al di là dell’agricoltura; ma come diciamo a pagina 60 della Rivista di aprile che state leggendo le api e gli impollinatori sono un esempio da cui imparare “Certo che sì, e ci sembra un bel Manifesto per Api, Apicoltori, Agricoltori e Ambiente. La morale? Occorre gettare ‘Ponti’ non costruire ‘Divisioni’. Paladini della biodiversità e sentinelle dell’inquinamento, questi piccoli insetti sono un esempio da cui imparare. Le api recano importanti benefici e servizi ecologici per la società. Con l’impollinazione le api svolgono una funzione strategica per la conservazione della flora, contribuendo al miglioramento e al mantenimento della biodiversità”. Tutto ciò ora sembra abbastanza evidente. Ma è con questa cultura dell’Ape e dell’Ambiente che decidemmo di dare vita, nel 2016, ad Apinsieme Rivista Nazionale di Apicoltura, con la presentazione del numero 0, ad Apimell Piacenza nella prima settimana di marzo. È stata una bella scommessa, che ha funzionato grazie a voi. La prova? Con il numero di aprile 2025 abbiamo fatto 100. E con precisi obiettivi di crescita e intervento. Leggete in alto a destra nella testatina in prima di copertina: “Apinsieme Ambiente Sociale, la Rivista Indipendente degli Apicoltori”. Quell’Ambiente e quel Clima che è vitale per le Api. Con la morte di papa Francesco abbiamo ricordato di essere in buona compagnia. Abbiamo ricordato di aver preso tanti spunti da papa Francesco e dalla sua enciclica Laudato si’ – giugno 2015. Enciclica poco citata e ricordata. Vi si legge. “La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune. Desidero esprimere riconoscenza, incoraggiare e ringraziare tutti coloro che, nei più svariati settori dell’attività umana, stanno lavorando per garantire la protezione della casa che condividiamo. Meritano una gratitudine speciale quanti lottano con vigore per risolvere le drammatiche conseguenze del degrado ambientale nella vita dei più poveri del mondo. I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi”. È evidente che non stiamo indicando una scelta confessionale, ma facciamo presente che un’indiscussa autorità religiosa può indicare anche delle vie di rapporto con l’Ambiente. Francesco l’ha fatto. E lo ringraziamo. Sono tanti i pericoli della chimica tossica che dobbiamo combattere e dribblare. Non a caso a pagina 12 pubblichiamo un servizio su cui riflettere. Il titolo? I PFAS MODIFICANO I LIVELLI DI CALCIO NEL CORPO. Uno studio recente e pubblicato sulla rivista internazionale Chémosphere. È una nuova ricerca dell’Università di Padova e dell’Ospedale di Vicenza, finanziata dalla Regione Veneto: analizzati i dati provenienti da oltre mille persone residenti nell’area rossa del Veneto. Confermata l’allerta sulla salute pubblica. Il professor Carlo Foresta: “I Pfas danneggiano le cellule dello scheletro e riducono la densità dell’osso, con conseguente liberazione di calcio circolante”. Ricordiamo, poi, che i pesticidi rappresentano un serio pericolo per le api. Gli inquinanti eterni – così vengono anche chiamati perché non se ne vanno mai – sono presenti nel 79% dei campioni di acqua potabile analizzati da Greenpeace Italia in tutto il Paese nell’ambito dell’indagine indipendente ‘Acque Senza Veleni’ sui Pfas, sostanze poli e perfluoroalchiliche. Siamo in presenza di composti chimici di sintesi che non esistono in natura, visto che sono prodotti esclusivamente dalle attività umane. Molti Pfas agiscono come interferenti endocrini e possono provocare danni a tiroide, fegato, sistema immunitario e alla fertilità. Ma nelle acque potabili sono stati trovati anche quelli classificati come cancerogeni o possibili cancerogeni. Insomma. La nostra parola d’ordine è proteggere l’Ambiente per assicurare un futuro anche all’Ape e al Mestiere di Apicoltore. Facciamolo tutti insieme, mettendo in pratica l’insegnamento del costruire ponti, non divisioni. Nel nostro centesimo numero l’augurio è quello di cento e ancora cento di queste battaglie per l’ambiente. Facciamolo coerentemente, evitando le ipocrisie, come purtroppo abbiamo visto con alcune presenze ai funerali di Papa Francesco. Massimo Ilari, Enrico Pasini scarica l’editoriale in PDF 202504-editoriale-costruire_ponti_non_divisioniDownload Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Send email Mail Print Print