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L’editoriale di Ottobre 2023: La salute dell’ambiente è la salute delle api

A fine gennaio 2016, io (Massimo Ilari) ed Enrico (Enrico Pasini) abbiamo deciso, anche grazie alle sollecitazioni che arrivavano dagli apicoltori, di dare vita a un nuovo progetto editoriale. Insomma, ci fu chiesto di varare un nuovo percorso. Nacque così il Progetto Apinsieme (Rivista Nazionale di Apicoltura). Una scommessa incentrata sulla creazione di una nuova redazione e su tanti compagni di viaggio del mondo apistico. A gennaio 2024 celebreremo gli 8 anni di vita – entrando nel nono – a dimostrazione che quella scommessa l’abbiamo vinta. È stato un percorso condito di passione, competenza e professionalità, scrivemmo nel 2016.

Parole d’ordine, queste, che hanno permesso di veder crescere, insieme, il Movimento apistico. Come? In termini di consapevolezza e peso – e noi due, Massimo ed Enrico, in termini di ulteriori competenze e umanità che ci avete trasferito. Esistete, soprattutto, voi apicoltori; collaboratori e autori; docenti e ricercatori; realtà produttive del comparto; associazioni apistiche che tanto avete confidato, dando forza alle nostre battaglie comuni. In questi ultimi anni, però, il settore apicoltura sta incontrando non poche difficoltà. Difficoltà incrementate dal Covid e dalla guerra in Ucraina. I prezzi di produzione dei giornali stanno schizzando alle stelle e c’è sempre più bisogno del vostro sostegno. In che modo? Sottoscrivendo abbonamenti alla Rivista. Per noi è stato durissimo mantenere bloccato il prezzo dell’abbonamento e dunque vi invitiamo a sostenere la nostra battaglia comune sottoscrivendo una delle proposte di abbonamento che pubblichiamo a pagina 3 , 46, 47.

Ci aspetta nei prossimi mesi la sfida, da non perdere, di salvaguardia dell’ambiente, della salute delle api e dunque del reddito degli apicoltori. Insieme diamo forza ai programmi di monitoraggio delle popolazioni di api e del loro stato sanitario, per stabilire quali fattori possono sortire un impatto negativo su di esse. Gli scienziati europei stanno, inoltre, studiando le cause della riduzione delle popolazioni di api, per individuare soluzioni praticabili. L’EFSA ci dice che le api ricoprono un ruolo determinante anche per l’ambiente, poiché garantiscono la biodiversità, fornendo l’impollinazione essenziale a numerose colture agricole e alla flora selvatica. La maggior parte delle colture agricole nell’Unione europea dipende dall’impollinazione da parte degli insetti, per la quale le api svolgono un ruolo fondamentale. In caso di sofferenza e moria delle api, ne risentirebbero le piante e le colture che dipendono da loro per l’impollinazione.  Di cambiamenti climatici, di inquinamento atmosferico e di fenomeno della diminuzione dei pascoli di fiori parliamo in questo numero, con gli articoli di Ghezzi, Pasini, Morosin et al.

Troverete anche un servizio sul Glifosato da pagina 8 a 12. Lo hanno curato Marianna Martinello, Sara Zanella, Franco Mutinelli (IZS delle Venezie, CRN per l’apicoltura, Legnaro, PD). È giunto il momento di dire basta ai veleni nei nostri campi. L’impiego del glifosato ha notevoli impatti negativi sull’ambiente, gli animali – primeggiano le nostre amiche api – e le persone. Interessi di bottega non possono continuare a vincere a danno degli interessi vitali. Stiamo distruggendo l’ecosistema, non a caso questo autunno è caratterizzato da temperature incredibili. Trovate normali massime  a 33 gradi? Il risultato è un caldo esagerato che non accenna a diminuire. Un ulteriore campanello d’allarme che non è più possibile sottovalutare. Ma l’Efsa riconosce che le api sono essenziali per la produzione di miele e altri prodotti dell’alveare, tra cui polline e pappa reale come integratori e ingredienti alimentari, cera per la cosmesi, l’industria farmaceutica e del mobile, e propoli per la tecnologia alimentare e la medicina. L’apicoltura è un aspetto cruciale dell’agricoltura nell’Unione europea con circa 630.000 apicoltori e 16 milioni di alveari, che producono 234.000 tonnellate di miele l’anno. Dobbiamo lottare per incrementare questo patrimonio, dal quale dipende anche il reddito di migliaia di apicoltori. «Le api sono un patrimonio ecologico ed economico importante. È, quindi, cruciale continuare a monitorarle e mantenere colonie sane, non solo in Europa, ma in tutto il mondo» ha dichiarato Agnès Rortais, esperta di api dell’EFSA. “L’Europa ha bisogno di una legge ambiziosa per il ripristino della natura”: questo è l’appello del WWF e di numerose ONG ambientaliste, sostenuto da oltre un milione di cittadini, dal mondo imprenditoriale e dalla comunità scientifica. E noi di Apinsieme aderiamo all’appello. Non è più tempo di giochetti. Le perdite di alveari sono determinate da molti fattori. Tra questi – dice sempre l’Efsa – è possibile citare gli effetti dell’agricoltura intensiva e l’uso scriteriato dei pesticidi; la mancanza di adeguate risorse nutritive (nettare e polline) per le api dovuta a una eccessiva antropizzazione e ai cambiamenti climatici e ambientali; i patogeni (quali per esempio parassiti come Varroa destructor e i virus associati) e le specie esotiche invasive, come il calabrone asiatico Vespa velutina e Vespa orientalis.

Non pensate che sia giunto il momento di avviare una dura battaglia in difesa delle api?

scarica l’editoriale in pdf

Apinsieme
Quelli che vogliono far volare insieme le Api

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